“Nullius diocesis” è un tipo particolare di circoscrizione ecclesiastica, cioè di prelatura della Chiesa cattolica romana. Si tratta di una condizione simile a quella delle “prelature territoriali”. Oggi questo tipo particolare di prelatura è regolamentata dal canone 370 del Codice di diritto canonico.
«La prelatura territoriale, o l’abbazia territoriale è quella porzione del popolo di Dio, circoscritta territorialmente, la cura della quale viene affidata, per circostanze speciali, ad un Prelato o a un Abate che la governa a modo di Vescovo diocesano».
In epoca medievale, diverse furono le sedi ecclesiastiche locali, aventi questa peculiarità. Seborga ne è stato un esempio. Queste diocesi ‘particolari’ erano affidate alla cura di un prelato, un arciprete o un abate “mitrato”. Esso era nominato direttamente dal Santo Padre e alla sua diretta autorità era sottomesso.
Il territorio di Seborga ed i suoi abitanti hanno goduto per secoli del privilegio della “nullius diocesis”. Lo testimoniano gli atti conservati nell’Archivio della Diocesi di Ventimiglia.
Nel 1929 l’Italia e la Santa Sede firmavano i Patti Lateranensi, un trattato che regolava, tra l’altro, le diocesi transfrontaliere. Nel 1946 nasce la Repubblica Italiana la quale, nel 1948, mette in atto la confisca dei beni di Casa Savoia. L’Italia si accaparra così, indebitamente, il Principato di Seborga. Seborga viene depredata dallo Stato Italiano della sua sovranità e del suo territorio.
Uso il termine ‘indebitamente’ in quanto uno Stato non ha diritto di usucapione su un altro stato. Seborga, per il diritto internazionale, rimane un territorio indipendente. Infatti, la Repubblica Italiana acquisisce Seborga né per averla conquistata militarmente, né per usucapione.
Ritornando allo status di “nullius diocesi”, è curioso che oggi Seborga non risulti nell’elenco delle prelature territoriali attive e neppure nell’elenco delle circoscrizioni “nullius diocesis” soppresse. Va ricordato che, a norma del diritto canonico vigente, per costituire, modificare e/o sopprimere una circoscrizione diocesana, (cioè un’abbazia nullius o una prelatura nullius), è indispensabile l’intervento diretto del Papa.
Non risulta che in questi anni un Pontefice romano si sia espresso sul “caso Seborga”.