
SANTA PASQUA DEL 2019
Per qualcuno “fare Pasqua” significa soltanto fare festa, una bella mangiata in famiglia, o con gli amici, e nulla di più.
Per il Cavaliere del Tempio “fare Pasqua” ha un altro significato. Le parole Pesach in lingua ebraica e Passover in lingua inglese colgono bene il senso di questa ricorrenza: un passaggio. Per gli Ebrei era il passaggio dalla schiavitù dell’Egitto alla libertà nella Terra Promessa. Pasqua è quindi festa di liberazione.
Anche per noi fedeli di Gesù la Pasqua è festa di liberazione: è il passaggio da uno stato di colpa al perdono. Questa è anche la lettura che Sant’Ambrogio fa della Pasqua. Quindi per santificare davvero la Pasqua anche noi dobbiamo compiere un passaggio.
Dobbiamo ricordarci di Adamo e della condizione di peccato che la sua disubbidienza a Dio nel giardino dell’Eden aveva gettato su tutta l’umanità. Anche noi come novelli Adamo abbiamo cose da rimproverarci. Abbiamo mentito, siamo fuggiti quando avevano bisogno di noi. Abbiamo tradito, ci siamo appropriati di cose altrui, …. Dobbiamo considerare che noi, oltre ad avere un corpo, abbiamo una anima in quanto siamo figli di Dio. Ecco allora che tutte queste negatività sono causa di traumi alla nostra parte spirituale.
Dobbiamo pensare che l’anima soffre per un trauma psichico così come un arto soffre per un trauma fisico. Cioè, se ci sono delle cause ne seguono delle conseguenze. Non tutte le colpe sono uguali: ci sono cose che riusciamo a perdonarci e altre no. Quante volte abbiamo sentito dire: ‘quella è una cosa che non riesco a perdonarmi’, oppure ‘quella non glie la perdonerò mai’. Quando ci troviamo in queste situazioni stanno male anche coloro che ci vivono intorno perché noi cambiamo carattere, diventiamo ansiosi, depressi, aggressivi e la vita diventa uno schifo. La vita di chi ha rimorsi è grama al punto che a volte si pensa di farla finita.
Ricordiamoci allora di ciò che è avvenuto duemila anni fa. La miseria dell’Umanità ha toccato il cuore di Dio al punto da chiedere al suo unigenito figlio di scendere sulla terra. Ricordiamoci anche che Gesù Cristo ha accettato di venire sulla terra per caricarsi tutte le nostre colpe e pagare il conto per tutti noi. Gesù, il Dio/Uomo è sceso tra noi per un atto di misericordia di Dio. Cosa vuole dire misericordia? Dal latino Misereo (ho pietà) e Cordis (del cuore) origina il concetto ‘la miseria altrui tocca il mio cuore’. Questo è il senso della misericordia.
A noi non è chiesto di ripercorrere esattamente la sua via. A noi Gesù offre una via di uscita più dolce: egli ci chiede un sincero riconoscimento delle nostre colpe (sia nel cuore che sulla bocca), accompagnato da un convinto pentimento e dalla fiducia nella misericordia di Dio. “Se il vostro cuore vi rimprovera, sappiate che Dio è più grande e generoso del vostro stesso cuore” ci ricorda Giovanni nel suo Vangelo (1 Gv.; 3, 20). Ma ciò non è tutto. A Pasqua ricordiamo un altro passaggio fondamentale che è quello dalla morte alla vita. Gesù, il Cristo, ha testimoniato che la morte poteva essere vinta. La Pasqua ci evoca sentimenti contrastanti: siamo tristi per la sua morte e per tutte le sofferenze e il dolore che ha patito, ma siamo anche gioiosi perché il Sepolcro è vuoto. Cristo è risorto; la Santa Pasqua del 2019 si è compiuta. La gioia è immensa.