MESSAGGIO DEL PRINCIPE DIEGO IN OCCASIONE DEL SANTO NATALE 2020 A.D.

Cari Cavalieri, Dame e membri del Principato,

quest’anno non è stato buono. Troppe cose ci hanno turbato. Attentati, disastri e poi un virus apparentemente spuntato dal nulla che ha messo a ferro e fuoco continenti, nazioni, per giungere poi fino dentro le nostre case. “Nulla di nuovo sotto il sole”, ci ricorda la Bibbia, per cui non è una novità constatare quanto la vita dell’Uomo sulla terra sia irta di ostacoli. Come Cristiani poi lo dovremmo sapere, a maggior ragione: dal tempo delle persecuzioni è sempre stato così. Peraltro, l’era dei martiri è ancora a noi contemporanea; basti pensare ai massacri recenti dei Cristiani in Africa e nel sud-est asiatico.

Bisogna tuttavia dire che molti di noi, in questi ultimi tempi, hanno perso il significato della parola coraggio. Non parlo del coraggio estremo, quello che spinge fino ad affrontare la morte, come hanno fatto i tanti martiri che la chiesa santifica. Parlo di molto meno. Parlo della voce del lecito dissenso giacché, se come Cristiani dobbiamo operare secondo carità, come Cristiani dobbiamo operare pure secondo giustizia.

Ecco allora che, se non vogliamo calpestare questo secondo valore, dobbiamo essere in grado di dire dei NO. No all’arrivo di soggetti la cui ragione è quella di sfruttare i benefici insiti nel vivere in Europa; No a nuove moschee se non in un rapporto di reciprocità, No a chi vuole introdurre letture eccessivamente innovative del concetto di famiglia; No a chi non ha rispetto della vita: No a quei politici che vorrebbero “regolamentare” cose di Fede a loro piacimento.
Che il governo italiano abbia deciso di “intervenire” proprio nei giorni in cui il mondo Cristiano celebra la nascita di Gesù Cristo ci pare un atto inaccettabile. Il constatare poi un totale mutismo di chi avrebbe titolo per controbattere queste grida, è intollerabile. Per non parlare della vicenda di alcuni zelanti sacerdoti i quali, nel tentativo di essere compiacenti, hanno addirittura messo la mascherina alle statuette del Presepe rasentando così la blasfemia.

Chissà cosa direbbe Francesco, parlo ovviamente del poverello di Assisi, dinnanzi a tutto ciò. Penso che, con il suo forte accento umbro, esordirebbe: “suvvia, con fratelli Cristiani così non abbiamo neppure bisogno dei musulmani”.

Noi Cavalieri e membri del Principato di Seborga, il cui compito ultrasecolare è quello di difendere la Fede in Gesù Cristo il Nazareno, vogliamo partecipare alla sacra liturgia del Natale e alla sacra rappresentazione del Presepe con tutta la gioia e la speranza che essa merita. La Luce del Bambinello che sta per nascere ancora una volta nei nostri cuori, in questi cupi giorni di solstizio, non può essere accolta nella paura di un virus. Non per noi Cristiani, non per noi Cavalieri, non per noi membri del Principato di Seborga. A Noi è la certezza che la Luce del Cristo che rinasce come cibo vivente nella mangiatoia squarcerà le tenebre. Il 2021 sarà un anno migliore anche perché siamo consapevoli che saranno le nostre scelte di vite, i nostri valori, la nostra fede a renderlo migliore.
Che Cristo sia lodato,

Diego Beltrutti di San Biagio

Priore Generale e Principe di Seborga