LA PAZIENZA E’ FINITA. Quando le persone che parlano non sanno, è un vero disastro. Amici mi hanno recentemente riferito quanto la signora Nina Döbler sia digiuna di storia, in particolare della storia di Seborga. Per una signora che si presenta come Capo di Stato è veramente curioso il fatto di non conoscere la storia e il ruolo che i Cavalieri del Santo Sepolcro di Seborga (VOSS o OSS a secondo delle dizioni) hanno avuto ed hanno nello stato che ella si vanta di dirigere.
Ora, giacchè, per volontà dei Cavalieri, Noi Diego Beltrutti di S. Biagio ricopriamo la carica di Principe di Seborga, non possiamo più tollerare coloro che vogliono ridurre Seborga e il Principato a una espressione folkloristica.
Certamente noi siamo vicini ai residenti. Comprendiamo il loro disagio connesso ad una economia disastrata e stiamo operando acciocché i turisti ritornino nel Principato. Nella nostra mente è chiaro il ricordo quando nei negozi del Principato si infilavano turisti provenientio da ogni parte del mondo per acquistare i Luigini, i francobolli del Principato, i passaporti turistici.
Le origini, il ruolo storico, le ragioni per cui il Principato di Seborga è stato creato ci sono ben chiare e non possiamo dimenticarle.
Noi non abbiamo nulla di personale contro la signora Döbler. La Nina è persona affabile, gentile; potremmo definirla anche come una persona simpatica. Il soggetto potrebbe certamente rivestire un ruolo nel governo, nella gestione politica ed economia del Principato di Seborga, ma non certamente quello di Principessa.
Tuttavia la parte importante di Seborga, vale a dire la sua storia millenaria, le gesta dei cavalieri, la difesa della Cristianità, la custodia della Santa Reliquia, non può essere dimenticata, accantonata, svilita, cancellata. La nostra tolleranza è giunta al limite.
Noi non siamo e non saremo mai complici di questo svilimento e mai ce lo perdonerebbero coloro che ci hanno perceduto alla guida del Principato. Giorgio Carbone per primo. La pazienza è finita.