Dalla storia alla farsa. Seborga continua ad attrarre. Tuttavia, sono sempre di più coloro che si chiedono fino a quando e per quanto ancora.

Certamente la giornalista Anna Efriemova si è prodigata ed ha scritto un lungo articolo per spiegare la realtà del Principato di Seborga ai propri lettori di lingua russa.

Tuttavia, dall’articolo, ricco di fotografie, l’immagine che se ne ricava è quella di un principato da operetta. Immaginiamo che ciò non sia avvenuto per colpa della giornalista, ma che il pezzo sia il risultato della presentazione del principato fatta alla signora Efriemova.

Ne è venuto fuori un articolo che ci pare la rappresentazione di una carnevalata viareggina; ci pare che la storia abbia lasciato il posto alla parodia del Principato di Seborga.

Del tutto infelice, inoltre, il fatto di avere preso figuranti con sguardi cialtroneschi, uno addirittura obeso, per rappresentare la Cavalleria di Seborga, quella teorizzata da San Bernardo, quella erede della Cavalleria del Tempio. Altrettanto azzardata ci pare l’immagine della signora Nina Dobler, per dirla alla Kipling, la donna che volle essere Principessa e che qui ci appare con tanto di corona in testa. Dalla storia alla farsa in questo caso il passo è stato breve.

Nina Dobler, la signora che volle essere Principessa.

Presentare questa signora al lontano ed ignaro pubblico russo come l’erede del Principe Abate del monastero cistercense di Lérins ci pare poco sostenibile. Purtroppo, l’ignoranza delle vicende storiche può trasformare tutto in una farsa. Questo è il rischio che sta attraversando ultimamente il Principato di Seborga. Non a caso, ultimamente, c’è stato un calo delle presenze. I negozi del Principato non sono più presi d’assalto come anni fa quando regnava il Principe Giorgio.