SORGERA’ IN PIAZZA MARTIRI IL BUSTO DI GIORGIO CARBONE: FINALMENTE TUTTI D’ACCORDO
Sabato 14ottobre Seborga inaugura il monumento a ricordo del Principe Giorgio Carbone.
Giorgio Carbone è la figura centrale del Principato di Seborga. Vissuto tra la fine del ‘900 e l’inizio del ‘2000 è stato uomo dagli svariati interessi (floricultura, giornalismo, poeta, …). In età matura, concentrerà la sua attività di studio sulla storia della sua terra: Seborga e il Principato.
Cavaliere e quindi Priore generale dell’antico ordine del Santo Sepolcro (V.O.S.S.) assumeva poi la carica di Principe di Seborga. Dopo oltre quaranta anni di regno, a causa di una malattia degenerativa, moriva nel 2009. Alla carica di Priore generale dell’Ordine gli succedeva il Cav. Diego Beltrutti di San Biagio.
Il principe Giorgio lo considerava l’erede spirituale della cavalleria seborghina. Non a caso prima di morire gli chiedeva di proseguire la sua opera consegnandogli tutti i suoi manoscritti relativi all’opera dell’Ordine e alle attività storiche del Principato.
Dopo la sua morte il Beltrutti editava così, a nome di Giorgio Carbone tre libri: “Il Cavalierato cistercense”, “I Templari a Seborga” e “I Templari, cuore pulsante di Seborga”.
Successivamente, a causa di eventi accaduti nel Principato non in linea con la storia, le tradizioni e le leggi della nobiltà, l’ordine, secondo le antiche usanze, nominava Principe di Seborga il cav. Diego Beltrutti di San Biagio.
E’ noto che a Seborga opera attualmente anche una principessa, la signora Nina Dobler. Nonostante le differenze di vedute circa la conduzione del Principato, in questa occasione, l’Ordine non può che congratularsi con Lei per l’impegno profuso al fine della realizzazione di quest’opera bronzea che unisce tutti coloro che hanno a cuore il bene di Seborga.
L’Ordine e il Principe Diego Beltrutti di San Biagio ringraziano, in modo particolare, i baroni Michael e Sabine von Thielmann i quali hanno donato l’opera così come lo scultore statunitense Timothy B, Johnson, realizzatore materiale dell’opera.
Seborga vive! Viva Seborga.