La signora Nina e il Principato di Seborga.

La signora Nina non può guidare Seborga. Ciò lo affermiamo non perché la signora Nina Menegatto nata Döbler sia sprovvista di capacità o di caratteristiche positive; non affatto. Riconosciamo alla signora Nina molte doti interessanti ma queste non sono sufficienti a farne la guida di Seborga.

Qualcuno potrà dire: ma ci sono state elezioni, la Nina è stata volata. Il punto è che non esistono elezioni fin tanto che il Principe Diego, il successore del Principe Giorgio, il Priore dei Cavalieri Bianchi, è in vita. Seborga esiste perché c’è stata e c’è ancora oggi la cavalleria. Non possiamo dimenticare che Seborga è sorta per proteggere una importante Reliquia, per testimoniare la volontà di difendere la Cristianità e non certo per dare motivo ad una signora per apparire sulle riviste patinate o in qualche telegiornale.

Alla signora Nina mancano due requisiti essenziali: avere percorso la via della Cavalleria ed essere di sesso maschile.

Non diciamo ciò perché siamo antifemministi. Affatto. Non è questo il punto. Anche in Vaticano comanda un soggetto di sesso maschile e siamo certi che questa bimillenaria tradizione durerà ancora a lungo. Solo degli sprovveduti possono pensare di cambiare le regole della storia ad uso personale.

Il punto è che quanto è avvenuto a Seborga, per varie ragioni sulle quali ci siamo già espressi dettagliatamente in passato, non solo è antistorico, antitradizionale, ma è totalmente inappropriato in quanto frutto della fantasia e del buon tempo di alcuni.

Con la ‘Principessa’ e i suoi fedeli sostenitori, Seborga sta diventando una realtà che genera ilarità; al di là di proclamoi roboanti, le azioni del principato di riducono ad alcune sagre di paese o a qualche serata danzante in piazza.

Mi si dice che questo gruppo di persone vuole modificare nuovamente lo Statuto del Principato. Ciò ci fa sorridere. Siamo ormai alle comiche finali. Il fatto ha dell’incredibile ma, per tranquillizzare Dame e Cavalieri va ricordato che gli atti compiuti dalla ‘Principessa’ Nina e quelli che eventualmente compirà in un prossimo futuro sono assolutamente nulli in quanto nulla è la sua carica, nulle le votazioni, nulle le cariche.

Siamo grati all’Altissimo che ci ha dato una guida seria, poco appariscente come il nostro fratello Diego di San Biagio, ma capace di tenere la barra del vero Principato ferma e al centro, nel solco della tradizione. È a noi che la storia ha consegnato il destino del Principato di Seborga. Siamo consapevoli del peso e delle responsabilità di questa carica.

Seborga vive! Viva Seborga!